A seguito della novellata formulazione dell’art. 543 c.p.c. e della presa di posizione di taluni addetti degli Uffici Notificazioni, Esecuzioni e Protesti (UNEP) dello stesso Ministero, per i quali l’avviso processuale (al quale adesso sono tenute le parti esecutanti) pareva essere vero e proprio atto di esecuzione e, quindi, destinato ad essere accettato dagli sportelli del Settore Esecuzioni, Movimento Forense aveva lanciato l’allarme sul rischio di appesantimento della procedura, in danno ad ogni economia processuale e tutela delle parti.
Abbiamo letto la nuova comunicazione, in data 8 novembre u.s., del Direttore Generale del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale e del Servizio del Ministero di Giustizia e prendiamo atto che, in essa, si evidenzia come la precedente nota non avesse l’intento di vincolare le scelte processuali di procuratori, parti e giudici, ma volesse soltanto disciplinare la gestione amministrativa interna agli uffici esecuzioni e notifiche in merito alla classificazione e alla regolazione economica di detto avviso,quando viene affidato in notifica all’UNEP.
Si conferma così la libera scelta dei procuratori, condivisa pienamente da più tribunali, in primis Milano, di notificare in proprio l’avviso al debitore ex art. 543 c.p.c., senza vincoli di qualificazione di tale atto come appartenente alla competenza dell’ufficiale giudiziario.
Non possiamo che rilevare, tuttavia, la contraddittorietà della stesura della nota, auspicando che si possa addivenire quanto prima a una lettura piana e omogenea alla struttura del processo anche da parte dell’amministrazione del comparto Giustizia.
Milano, 10 novembre 2022
Il Presidente - Antonino La Lumia Il Responsabile del Dip. Ufficio Legislativo - Alberto Vigani
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