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Un passo avanti per la tutela dell'avvocatura

  • Movimento Forense
  • 30 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Termini Imerese, 30 ottobre 2025


Lo scorso 28 ottobre la Presidente Elisa Demma ha partecipato all’audizione tenutasi presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti “Disposizioni in materia di legittimo impedimento del difensore”.


Nel corso del suo intervento la Presidente ha espresso l’orgoglio del Movimento Forense per aver contribuito sin dalle prime fasi ideative al percorso normativo.


Il Movimento rivendica con orgoglio il contributo offerto all’elaborazione del testo normativo, frutto anche del lavoro dei Dipartimenti Legislativo e Pari Opportunità, che hanno saputo intercettare e tradurre in proposta normativa le esigenze della categoria. L’iniziativa trae origine dalle mozioni congressuali presentate dal Movimento Forense al Congresso Nazionale Forense di Lecce del 2022 e si inserisce nel solco di una visione volta a rendere la Giustizia più umana, attenta ai diritti e alle condizioni di chi la esercita quotidianamente.


Si è voluto intervenire così in modo organico sulla disciplina del legittimo impedimento del difensore, introducendo importanti novità sia nel processo civile che in quello penale. Viene così colmato un vuoto normativo nel processo civile, prevedendo che il difensore possa essere rimesso in termini o ottenere il rinvio dell’udienza in caso di decadenze dovute a causa non imputabile, come caso fortuito, forza maggiore, malattia improvvisa, infortunio, gravidanza o esigenze familiari indifferibili – tra cui l’assistenza a figli, familiari disabili o affetti da grave patologia. Analoghe tutele vengono estese al processo penale, includendo le ipotesi di impedimento legate alla salute dei figli o dei familiari dell’avvocato.


La portata del provvedimento mira a garantire che nessun avvocato o avvocata debba affrontare situazioni di stress o preoccupazione tali da compromettere la qualità della difesa e l’efficienza del sistema giudiziario. Si tratta di una norma che riconosce e valorizza la dimensione umana della professione, consentendo a chi esercita la difesa di conciliare le esigenze lavorative con quelle personali e familiari.


La Presidente nazionale del Movimento Forense Elisa Demma ha evidenziato come questo rappresenti “un importante passo avanti per l’Avvocatura e un segnale positivo per il futuro della giustizia italiana. È la dimostrazione che il dialogo e la collaborazione tra Istituzioni e Avvocatura possono produrre risultati concreti e innovativi”.

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