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Audizione MF Decreto Legge 117

  • Movimento Forense
  • 15 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Il Movimento Forense, intervenuto lo scorso 11 settembre in audizione sul Decreto Legge 117 recante misure urgenti in materia di giustizia, ha ribadito la necessità di affrontare in modo organico e strutturale i problemi cronici del sistema giudiziario, anziché ricorrere a interventi emergenziali e temporanei.


Pur riconoscendo alcuni aspetti positivi del provvedimento, il Movimento ha evidenziato forti criticità su diversi punti:


Applicazione dei magistrati: apprezzata la menzione dei giudici onorari di pace, che tuttavia dovrebbero ricevere supporto e non fornirne; si ritiene indispensabile includere anche i magistrati onorari in senso lato e i fuori ruolo, risorse oggi escluse.


Applicazioni a distanza: l’articolo 3 suscita gravi perplessità per possibili profili di incostituzionalità e per il rischio di compromettere il principio del giudice naturale e il diritto di difesa dei cittadini. “La giustizia – ha sottolineato la Presidente Demma – non può ridursi a logiche numeriche, ma deve preservare oralità, contraddittorio e vicinanza al territorio.”


Poteri straordinari dei capi degli uffici: l’articolo 4 introduce deroghe ai criteri tabellari che rischiano di ledere l’imparzialità e l’indipendenza dei giudici.


Formazione dei magistrati in tirocinio: la scelta di destinare un terzo del percorso alle Corti d’Appello civili rischia di sbilanciare la preparazione complessiva, trasformando i tirocinanti in mera forza lavoro aggiuntiva.


Modifiche alla Legge Pinto: i nuovi termini di decadenza e la sospensione delle esecuzioni appaiono in contrasto con i principi della CEDU e della giurisprudenza nazionale, comprimendo il diritto dei creditori a un ricorso effettivo.


In un’ottica costruttiva, il Movimento Forense ha avanzato proposte migliorative, tra cui: l’affiancamento dei magistrati meno esperti a colleghi di maggiore anzianità; criteri trasparenti e comparativi per i trasferimenti straordinari; maggiori garanzie procedurali nelle udienze da remoto; un parere obbligatorio dei Consigli Giudiziari sui piani straordinari; misure compensative per i creditori penalizzati dalla sospensione delle esecuzioni.


Il Movimento Forense, nella sua funzione di sentinella a tutela dell’avvocatura e dei diritti dei cittadini, ribadisce che solo una programmazione a lungo termine e riforme strutturali potranno garantire l’efficienza e la qualità del servizio giustizia.


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