Resta, nei settori del civile, del tributario e dell’amministrativo, il Pagamento telematico obbligatorio (mediante piattaforma PagoPa) dei diritti di copia, certificazioni e notificazioni. Il Ministero della Giustizia ha parzialmente accolto (solo per il Settore Penale) l’istanza del 13/03/2023 formulata dal Movimento Forense, con cui si chiedeva la deroga, almeno transitoria, dell’obbligo di pagamento telematico dei diritti di copia, delle certificazioni e delle notificazioni anche per il settore del civile, almeno fino a quando lo stesso sarà totalmente digitalizzato. Un ottimo primo passo! Il problema resta però allarmante per i settori del civile, del tributario e dell’amministrativo! Infatti, per questi ultimi, il Ministero della Giustizia (DAG) non ha fatto retromarcia sull’obbligo di pagamento telematico. Sul punto il Movimento Forense ha già sottolineato come l’obbligo di pagamento telematico possa vanificare il carattere “URGENTE” del diritto di copia/certificazione anche nel settore civile, con particolare riguardo ai settori attualmente non digitalizzati (GDP e Cassazione), nei quali gli adempimenti del professionista, finalizzati alla conoscenza dell’importo da pagare, implicano un ulteriore accesso in cancelleria, che comporta un considerevole dispendio di tempo e risorse in contesti perigliosi quali quelli della scadenza di un termine processuale. Inoltre, ed ancor più importante, il Movimento Forense ha pure evidenziato gravi criticità per il libero accesso alla giustizia da parte dei singoli cittadini. In concreto, consta che la persona fisica richiedente copie, pur non essendo sottoposta ad alcun obbligo di legge di avere un account per home banking, né tantomeno una carta di credito, né un account email e neppure un computer con cui poter operare per pagare telematicamente il diritto di copia/le certificazioni o le notifiche, si veda oggi gravata e costretta - per legge - a dover dare seguito ad una serie di nuovi adempimenti per soddisfare le richieste burocratiche al fine di venire a conoscenza del contenuto di un provvedimento giudiziario a suo carico. E’ evidente che proprio “il cittadino”, alias l’anello più debole del sistema, si trovi oggi esposto a subire gravi pregiudizi per il proprio diritto di difesa, nel caso in cui debba ricorrere al pagamento telematico per avere la copia di un provvedimento che lo riguarda: per esemplificare, si pensi alla parte rimasta contumace in giudizio, che abbia appreso da terzi del deposito di una sentenza, e che, trovandosi in prossimità dei termini per la sua impugnazione, non sappia come fare per pagare il diritto di copia richiesto dalla cancelleria, rischiando così di perdere i termini per impugnare il provvedimento. Appare evidente che diritti di rango costituzionale, come quello della difesa o diritti ad esso collegati, come il libero accesso alla giustizia, non possano essere subordinati ad altri principi statali, né a quello della telematizzazione della giustizia, né a quello di coordinamento e semplificazione (di cui alla relazione illustrativa al d.lgs. n.149/2022, a margine della novella del citato art. 196), né a quello della migliore tracciabilità dei pagamenti. Pertanto, il Movimento Forense, nelle more che il legislatore prenda atto delle problematiche sopra evidenziate, RINNOVA AL MINISTERO la richiesta di disporre la deroga, almeno transitoria, dell’obbligo di pagamento telematico dei diritti di copia, delle certificazioni e delle notificazioni anche per il settore del civile, almeno fino a quando lo stesso sarà totalmente digitalizzato, prevedendo anche una procedura agevolata per i singoli cittadini.
Roma, 15 aprile 2023
I Presidenti f.f. Avv. Alberto Vigani Avv. Elisa Demma
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