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Sulla riforma del processo civile

  • Movimento Forense
  • 21 dic 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

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Con un emendamento alla legge di bilancio, il Governo ha previsto unโ€™anticipazione dellโ€™entrata in vigore della riforma del processo civile al 28 febbraio 2023, rispetto alla data calendarizzata del 30 giugno.

Il Movimento Forense esprime preoccupazione e perplessitร  per tale scelta che, in assenza di ogni programmazione per lโ€™attuazione della riforma anche negli odierni tempi di legge, appare inspiegabile e pericolosa.

La nostra associazione, peraltro, ha segnalato al Ministro Nordio che, nellโ€™ambito della giurisdizione del Giudice di pace, mancano persino i requisiti tecnici per garantire, giร  oggi, il corretto funzionamento degli uffici.

Le riforme, mirate unicamente alla riduzione dei tempi, mal si conciliano con la garanzia del diritto di difesa, in quanto un processo celere non รจ sinonimo di un processo giusto.

Le stesse incombenti dinamiche parlamentari paiono mettere sotto una spada di Damocle ogni iniziativa in emendamento che venga proposta nel progetto governativo. Sembra, quindi, soltanto una rincorsa verso obiettivi privi di alcun effetto positivo per il funzionamento della Giustizia.

Il Movimento Forense lancia, quindi, il suo appello affinchรฉ - nellโ€™ambito del necessario dialogo con lโ€™Avvocatura, che vive quotidianamente le aule di Giustizia - si imponga una riflessione attenta e ponderata sulle decisioni da assumere per attuare le riforme e sugli strumenti migliori per reperire risorse e adottare pianificazioni utili a garantirne il risultato.

Milano, 21 dicembre 2022

Il Presidente - Antonino La Lumia



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