[ 𝗠𝗢𝗩𝗜𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗙𝗢𝗥𝗘𝗡𝗦𝗘 𝗘𝗦𝗣𝗥𝗜𝗠𝗘 𝗠𝗔𝗦𝗦𝗜𝗠𝗔 𝗦𝗢𝗟𝗜𝗗𝗔𝗥𝗜𝗘𝗧𝗔' 𝗔 𝗡𝗘𝗦𝗦𝗨𝗡𝗢 𝗧𝗢𝗖𝗖𝗛𝗜 𝗖𝗔𝗜𝗡𝗢 ]
Abbiamo assistito, nelle ultime ore, a una vicenda che non nobilita il doveroso dibattito pubblico sulla questione delle (tristemente note) condizioni delle carceri italiane: un tema certamente scomodo, delicato da trattare e ancor più da portare all’attenzione dei cittadini con serietà ed equilibrio.
Il Fatto Quotidiano (con un articolo a firma del suo direttore, Marco Travaglio) ha attaccato gli esponenti apicali dell’associazione Nessuno tocchi Caino, accusandoli - in sostanza - di aver visitato in carcere ergastolani e ristretti al c.d. regime duro del 41 bis.
Questo violento j’accuse giornalistico è rivolto anche al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dott. Carlo Renoldi, e alla Ministra della Giustizia,Marta Cartabia: alcuni parlamentari hanno finanche ritenuto di chiedere un’apposita audizione per chiarimenti.
Prendiamo atto che, per alcuni, incontrare i detenuti - non per discutere dei loro processi, ma per accertare il rispetto della Costituzione e delle leggi nei luoghi di pena- diventa una colpa, una pratica da stigmatizzare.
Il Movimento Forense, tuttavia, non può condividere una tale posizione (culturale, prima ancora che giuridica) e, per questo, con tutti i suoi associati, cittadini e avvocati, esprime massima solidarietà agli amici Rita Bernardini, Sergio d’Elia ed Elisabetta Zamparutti, dirigenti di Nessuno Tocchi Caino, per la loro meritoria attività, che - su principi condivisi - si è spesso intersecata con quella della nostra Associazione, affinché il mondo del carcere non continui ad essere avvolto da un silenzio inaccettabile.
Non intendiamo indietreggiare rispetto alla tutela della dignità umana: la difesa di tutti, nel rispetto dei precetti costituzionali, è il nostro faro quotidiano.
Milano, 10 luglio 2022 Movimento Forense Il Presidente Antonino La Lumia
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