Movimento Forense apprende con disappunto la Nota del Ministero del Lavoro che, richiamando anche il conforme orientamento del MEF, sostanzialmente intima a Cassa Forense di procedere alla riscossione del Contributo Integrativo Minimo, sospeso dal nostro ente previdenziale anche per il 2023, in attesa dell’entrata in vigore della riforma previdenziale. Si condivide, nel caso di specie, l’impostazione di Cassa Forense che ritiene come il minor gettito contributivo che verrebbe a determinarsi (pari al 3,8 % delle entrate del contributo integrativo) non sia tale da incidere sulla stabilità di lungo periodo dei conti previdenziali. Al contrario, la conferma della delibera di sospensione sarebbe una rilevante boccata di ossigeno per molti colleghi che stanno uscendo a fatica dalle difficoltà degli ultimi anni. Prendendo atto positivamente delle informazioni che vedono Cassa Forense riservarsi di impugnare tale provvedimento, si invitano i Ministeri Vigilanti a rivedere la loro posizione, per ragioni di equità sostanziale e di rispetto delle difficoltà della categoria. Peraltro, non può passare sotto silenzio che tra le motivazioni del rigetto della delibera vi sia il fatto che la sospensione potrebbe essere reiterata laddove i Ministeri stessi dovessero prendersi più tempo per l’esame della riforma previdenziale: gli avvocati non possono aspettare né, nel caso, pagare il peso di eventuali ritardi altrui. Roma, 28 Febbraio 2023
Il Responsabile del Dipartimento previdenziale Avv. Edoardo Ferraro
L'Ufficio di Presidenza del Movimento Forense Avv. Alberto Vigani Avv. Elisa Demma
Leggi il comunicato di Movimento Forense Edoardo Ferraro Agnese Franceschini Alberto Vigani
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