MF: bene l’equo compenso. Ora vigilare sull’applicazione della norma evitando condotte elusive da parte della committenza.
La nuova legge che regola l’equo compenso costituisce un ulteriore passo verso una avvocatura maggiormente qualificata, nelle condizioni di dare risposte sempre più adeguate ai bisogni dei cittadini. La tutela della qualità delle prestazioni professionali passa infatti anche da una decorosa e adeguata retribuzione che, lungi dal costituire un favore per il prestatore d’opera, costituisce invece inscindibile garanzia della qualità della prestazione resa in favore della collettività. Movimento Forense ha seguito questo percorso fin dalla prima formulazione della previgente normativa ed ha accompagnato i lavori condividendo con OCF e le istituzioni forensi le richieste e i suggerimenti poi accolti da Governo e Parlamento. Ora è necessario vigilare sulla corretta applicazione della normativa evitando atteggiamenti elusivi da parte dei committenti che, forti dell’esistenza di convenzioni già in atto, tenteranno di escludere dall’applicazione della normativa i nuovi incarichi in quanto asseritamente regolati da patti in ipotesi previgenti. Si tratta di un punto fondamentale che, se non chiarito, dovrà necessariamente essere oggetto di revisione da parte del legislatore. Bene anche la previsione della responsabilità deontologica per i professionisti che si prestano a pratiche elusive della normativa. La previsione della responsabilità deontologica è infatti ulteriore tutela per i professionisti ai quali i committenti non potranno certamente chiedere comportamenti deontologicamente illeciti. Nell’attesa dell’entrata a regime della nuova disciplina, auspichiamo che quanto prima sia attivato l’osservatorio nazionale sull’equo compenso.
Roma, 13 aprile 2023
I Presidenti f.f.
Avv. Elisa Demma
Avv. Alberto Vigani
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