SEGNALAZIONI CONDOTTE IN CONTRASTO CON LE PREVISIONI SULL'EQUO COMPENSO.
Egregi Signori,
all’indomani della legge sull’equo compenso ed alla quasi contemporanea introduzione dell’art. 25 bis del codice deontologico, che ne sanziona la violazione, ci aspettavamo una presa d’atto da parte della Avvocatura ed un cambiamento di rotta, e ciò anche alla luce delle ultime pronunce dei Tribunali Amministrativi Regionali.
Accade invece che alcuni colleghi continuino in maniera spavalda a proporre ogni genere di consulenza sottocosto, a prezzi da “liquidazione” che contribuiscono alla svendita della classe forense. Proporre, infatti, consulenza con blog on Line a poche decine di euro non solo costituisce una violazione delle norme vigenti ma offende la nostra nobile professione.
È mortificante che un segmento forense (s)venda le sue prestazioni per pochi spiccioli.
In un periodo così delicato, ove l'Avvocatura tutta soffre anche l'adattamento all'odierna rivoluzione digitale, con questi presupposti diviene preoccupante guardare al futuro.
Desta imbarazzo, far scadere l'esercizio della professione dell’Avvocato ad un insignificante pugno di mosche.
Il Movimento Forense, mantenendo il proprio impegno di vigilare attentamente sulle distorsioni affinché casi del genere rimangano isolati
CHIEDE
un intervento urgente da parte dell’Osservatorio affinchè ai sensi dell’art. 10, comma 3 lett. c) segnalare al Ministro della giustizia eventuali condotte o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.
Termini Imerese, 10 maggio 2024
Il Presidente nazionale
Avv. Elisa Demma
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